Intervista SEO: Stefano Rigazio.

Stefano Rigazio
Stefano Rigazio / Consulente SEO di Vercelli

Partiamo dall’inizio. Quando e dove sei nato? In che città vivi oggi? Introduci Stefano Rigazio in 2-3 righe.

Ciao a tutti mi chiamo Stefano Rigazio e sono nato a Vercelli nel 1975 e vivo a Cigliano, sempre in provincia di Vercelli dove ho anche l’ufficio in cui lavoro.

Qual è l’ultimo titolo di studio che hai conseguito? Pensi che ti abbia aiutato nel tuo lavoro di consulente SEO? Perché?

Sono diplomato come perito elettronico esperto in telematica al’ITIS G.C Faccio di Vercelli e per quel che mi ricordo non mi ha aiuto praticamente in nulla per quanto riguarda la SEO. Direi che il lavorare sul web è stata una passione coltivata piano piano perché mi affascinava l’idea di rendere visibili i siti sui motori di ricerca ed ho imparato quasi tutto da autodidatta all’inizio e poi frequentando quel poco che c’era una volta.

Quando hai cominciato ad occuparti di SEO? Ma soprattutto come hai imparato? Qualche consiglio per le nuove leve?

Sono “entrato” nel mondo del web esattamente nel 2000 quando all’epoca sembrava difficile, rendere visibili i siti, ma poi successivamente mi sono reso conto che, invece, erano anni bellissimi perché era tutto molto più facile e divertente.

Ho iniziato frequentando assiduamente i pochi forum che c’erano all’epoca (html.it e il forum di Giorgio Taverniti). Poi comprai una guida di Enrico Madrigano che mi ha illuminato moltissimo.

Ho iniziato a seguire i pochissimi eventi offline presenti in giro per l’Italia. In quegli anni erano veramente pochi gli eventi del settore, al massimo si potevano frequentare uno o due eventi all’anno; oggi la situazione è cambiata completamente. Esistono eventi ogni mese e a volte anche due o tre nello stesso mese. Una vera baraonda.

Se una persona vuole imparare oggi ha molte più possibilità e molte più informazioni di un tempo, anche se i finti esperti sono all’ordine del giorno e nascono ogni giorno e quindi bisogna stare molto attenti.

Altra cosa da tenere in considerazione è che la concorrenza oggi è moltissima e un tempo invece c’erano moltissime nicchie completamente inesplorate. Al giorno d’oggi è difficile inventarsi qualcosa piuttosto bisogna farlo in modo diverso da come lo fanno in tanti.

La SEO oggi è molto più complessa rispetto a molti anni fa e non è solo più tecnicismi ma è un discorso molto più ampio che parte dalla progettazione del progetto online e non ad un appendice dello stesso.

Cosa ne pensi di Alphabet come azienda e Google come servizio? Li ritieni più amici o nemici delle imprese?

Alphabet è un’azienda con lo scopo di fare soldi e quindi la considero come un’azienda come tante altre.

Google soprattutto negli ultimi anni sembra aver smesso di far la “guerra” ai SEO ma sta cambiando opinione. Io l’ho sempre considerato un’azienda il cui obiettivo è quello di aiutare i suoi utilizzatori cercando di offrirgli il miglior risultato e quindi ho sempre cercato di strutturare i siti web con quell’obbiettivo. In fondo noi vogliamo la stesa cosa.

Noi dobbiamo far capire al motore di ricerca che il sito su cui lavoriamo è la miglior risposta per determinate domande. Dobbiamo metterci nella testa degli utenti e capire cosa vogliono loro e di cosa hanno bisogno e dobbiamo offrirglielo. Questo vuol dire che non sempre il miglior risultato deve essere una pagina con del solo testo ma magari c’è bisogno di un video, di una guida, di un pdf e dobbiamo fornirglielo.

Come vedi Google fra 10 anni? In cosa pensi che cambierà?

Bella domanda. Ovviamente non lo so perché il web è troppo veloce da capire ma posso dire che Google così come molte altre aziende che vivono con e sul web si devono adattare al mondo e offrire ciò che l’utente vuole.

Secondo te qual è il principale fattore di ranking su Google?

Il nostro cervello. Dobbiamo smettere di pensare che esistono tool che fanno tutto per noi, dobbiamo smettere di pensare all’algoritmo di Google fine a se stesso e dobbiamo iniziare a pensare e capire cosa vuole l’utente e offrirglielo nel migliore dei modi. Solo così saremo “immuni” da cambi di algoritmo e penalizzazione varie.

La soddisfazione dell’utente è il nostro obiettivo ed è quello che dobbiamo puntare, il motore di ricerca vuole la stessa cosa e quindi solo così saremo sempre più avanti di qualsiasi algoritmo.

Quali sono i primi 3 SEO italiani che ti vengono in mente? Perché ti sono venuti in mente proprio loro e non altri?

Enrico Altavilla, Giovanni Sacheli e Piersante Paneghel.

Altra domanda a bruciapelo. Quali sono i primi 3 software che ti vengono in mente per fare SEO? Li consiglieresti?

Beh i software ormai tutti li conoscono perché quelli “buoni” sono stra conosciuti e anche le persone che vogliono iniziare a fare SEO li conoscono perhcè se ne parla ovunque.

La cosa su cui vorrei ritornare è il nostro cervello. Dobbiamo sforzarci di usarlo e pensare al nostro utente ecco quella è la cosa più importante da capire. Nessun tool riuscirà a fare questo, i tool serovno, a mio avviso, ad automatizzare ciò che noi dovremmo fare “manualmente” e quindi ci permettono di risparmiare tempo, ma sono di supporto.

Yoast SEO. Usi questo plugin di WordPress? La versione premium – magari coi 4 addon – vale la spesa? Credi che ci sia un plugin migliore oppure che sia meglio non usarne?

Sinceramente uso poco Yoast così come Worpdress, ormai la maggior parte dei CMS al giorno d’oggi sono affidabili e la cosa importante è la struttura del sito ma soprattutto i contenuti. Quelli sono fondamentali.

Troppo spesso il cliente si focalizza sulle immagini, sulla grafica del sito e non sui testi, sui contenuti che invece sono il centro nevralgico del progetto web.

Convinci il pubblico. Perché dovrebbero fissare una consulenza SEO? Che benefici potrebbero trarne?

Chi mi conosce lo sa io cerco di offrire risultati concreti ai miei clienti che sia un aumento di fatturato o un aumento di clienti perché purtroppo o per fortuna viviamo in un mondo dove se non si fattura non si può vivere e quindi l’unico vero obiettivo è quello di portare valore aggiunto e tangibile alle aziende. Tutto il resto è noia.

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